Melanomi: terapia con ipilimumab e fattori prognostici di tossicità e recidive

E’ stato effettuato uno studio che ha valutato citochine, chemochine e fattori di crescita circolanti come possibili fattori predittivi di tossicità ed esiti clinici nei pazienti con melanomi localmente o regionalmente avanzati che ricevono terapia neoadiuvante con ipilimumab.

A questo scopo è stato impiegato il test sierico multiplo xmap, che comprende 36 citochine e chemochine selezionate funzionalmente. Le citochine sieriche sono state divise in gruppi funzionali (Th1, Th2, regolatorie, proinfiammatorie) e sono state valutate sia all’inizio dello studio che dopo 6 mesi. Sono stati presi in esame 35 pazienti con melanomi allo stadio IIIB e IIIC, per un moniroraggio della durata media di 18 mesi.

La sopravvivenza media libera da progressione era pari ad 11 mesi, ed è stato constatato che i livelli di IL-17 sono significativamente correlati all’incidenza di diarrea/colite di grado 3. La combinazione lineare di TGF-beta1 ed IL-10 all’inizio dello studio è risultata significativamente associata alla sopravvivenza libera da progressione, mentre non sono state riscontrate correlazioni significative fra esiti clinici e livelli di citochine dopo 6 settimane.

Tanto la correlazione fra IL-17 e complicazioni gastrointestinali quanto quella fra TGF-beta1 ed IL-10  e gli esiti clinici della terapia neoadiuvante con ipilimumab necessitano di ulteriori indagini e convalide. (J Immunother Cancer 2015; 3: 39)

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